giovedì 6 marzo 2008

De Nittis


Giuseppe De Nittis nasce a Barletta nel 1846, dove trascorre l’infanzia segnata dalla perdita prematura dei genitori. A quattordici anni si trasferisce a Napoli con i fratelli, frequenta l’Istituto di Belle Arti dal quale, dopo due anni, viene espulso a causa dell’insofferenza verso metodi di insegnamento e stilemi artistici che gli appaiono anacronistici. La libertà conquistata lo porta a vivere un rapporto diretto con la campagna e il mare, i soggetti pittorici più amati nel corso degli anni Sessanta. Dall’amicizia con Adriano Cecioni e Domenico Morelli, nasce, assieme ad altri artisti napoletani, la “Scuola di Resina”. Il suo primo quadro datato con sicurezza è Appuntamento nel bosco di Portici.
Dal 1866 sperimenta nuovi mezzi espressivi. Dopo una parentesi fiorentina, caratterizzata dagli incontri con i Macchiaioli, arriva a Parigi nel 1867 e si stabilisce dall’anno successivo, lavorando in esclusiva con Goupil fino al 1874. A ventitre anni sposa Léontine Gruvelle. È del 1869 la prima esposizione al Salon parigino, cui ne seguono altre fino al 1879. Nel 1874 partecipa, unico italiano, alla prima mostra degli Impressionisti, mentre continua ad esporre al Salon riportando un enorme successo con il dipinto Che freddo! Ma già con Al Bois de Boulogne ha inaugurato quella pittura che lo identifica come sensibilissimo cronista della vita moderna della capitale francese.
Le sue donne, sempre à la page, si muovono nei grandi parchi, lungo le passeggiate, alle corse, nei salotti, nelle stanze delle ricche dimore borghesi. Anche la cura dedicata ai particolari dell’abbigliamento rivela i segni di una femminilità percepita e rappresentata attraverso una raffinata indagine psicologica.
La modella principale è Leontine, colta negli ambienti domestici, nei ritratti, nelle scene en plain air, nei luoghi della mondanità e del divertimento. Le corse ippiche, le passeggiate in carrozza, il pattinaggio durante l'inverno fanno parte delle sue tematiche preferite ispirate dai luoghi della metropoli trasformata nei boulevards di Haussmann e nei ritmi frenetici della vita delle piazze, dei teatri, dei caffè.
Nel 1876 riceve la medaglia d’onore d’oro assieme al titolo di Cavaliere della Legion d’Onore. La sua casa diventa luogo d’incontro dell’élite culturale franco-britannica, frequentata, tra gli altri, da Manet, Edgar Degas, Tissot, Zola, Maupassant. Pur continuando a frequentare Napoli e Barletta con ricorrenti soggiorni, è la capitale francese la città d’elezione. Intorno alla metà degli anni Settanta, anticipando Degas e Manet, sperimenta la tecnica del pastello in grandi composizioni. Fra il 1883 e il 1884 realizza alcune delle opere più famose, Il salotto della principessa Mathilde e Colazione in giardino. Muore a 38 anni, nel 1884.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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